Norvegia

Norvegia, dalle Isole Lofoten ai fiordi

Agosto 2002, siamo partiti in tre con tenda e sacco a pelo che, quando è stato possibile, abbiamo usato perchè la Norvegia è carissima. Con un itinerario in testa che però non abbiamo rispettato del tutto perchè, muovendoci solo con mezzi pubblici, il conto degli orari non tornava mai. Però ci siamo divertiti e abbiamo visto degli angoli di Norvegia veramente belli e anche insoliti. Qui non racconterò tutto il nostro itinerario, ma farò una descrizione dei luoghi più belli che abbiamo visto e che consiglio vivamente a chi deve andarci. Manca Capo Nord, il pezzo forte, ma non ce l’abbiamo proprio fatta…

Isole Lofoten – Si raggiungono da Bodo in traghetto: una serie di piramidi nere nel mare con le caratteristiche casette dei pescatori e la costa ornata di scogli e faraglioni, sono la base per la pesca del merluzzo nell’inverno. E infatti ovunque c’era merluzzo a essiccare… Le abbiamo girate tutte in bicicletta (tanto non fa mai buio e il tempo c’è) e ogni nuovo punto era il più bello, poi dalla città di A siamo saliti a piedi sulla cresta della montagna per vedere l’Oceano Atlantico dall’altra parte.
Hurtigrute – Il vecchio battello postale (oggi moderna nave) collega tutta la Norvegia via mare e porta anche i turisti per vedere le asprezze di questa straordinaria costa: si può prendere una cabina o dormire sulla comode poltrone. A ogni fermata si può scendere e visitare il posto per qualche ora. Ci siamo stati tre giorni, da Andenes a Bergen: il primo giorno nei fiordi sorprende e affascina, il secondo è piacevole, il terzo è una palla… E quando siamo scesi abbiamo sbagliato fermata: alle quattro di mattina in un posto dove non c’era nessuno, e faceva anche freddo. Ci siamo messi alla fermata dell’autobus ad aspettare, invano fino alle sette quando è arrivato un pulman che andava dalla parte opposta. Si è fermato incuriosito e si è offerto di aiutarci. Ci ha caricati, non ha voluto i soldi del biglietto, e ci a portati al capolinea. Ha fatto aspettare i passeggeri (nessuno ha reclamato anzi) è andato a chiamare a casa l’autista del pulman che dovevamo prendere noi, che è sceso in pigiama. Ci ha aperto il pulman per farci salire e stare al caldo dicendoci di attendere li fino a quando non partiva. Questa è la gente norvegese. Un Grazie di cuore se un giorno leggerà queste righe.
Isole Vesteralen – Quasi una delusione: qui ci si va solo per osservare la fauna del posto e ci vuole tempo; noi non ne avevamo e siamo ripartiti dopo una breve visita di un giorno. Nell’ostello dove dormivamo c’era l’unica scritta in italiano che abbiamo trovato lungo il viaggio: “Si prega di pagare prima di andare via”. Mi sono vergognato di essere italiano…
Flam – Qui c’è la Flamsbana, una delle ferrovie più ripide del mondo in un paesaggio spettacolare: siamo saliti in treno portando con noi le bici prese a noleggio. Arrivati a Myrdal siamo tornati indietro con queste, tutto in discesa e su sterrato. Ci vuole un giorno intero ma ne vale la pena.
Aurlandsdal – Uno dei trekking più famosi della Norvegia in una vallata circondata da altopiani con profondi crepacci, attraversata da un fiume e da un antico sentiero usato dai mandriani che collegava la Norvegia occidentale con quella orientale. Ritorno ancora con le bici. Impegnativo.

Informazioni utili – La Norvegia è carissima e tutto è carissimo: quando possibile abbiamo usato la tenda, altrimenti ostelli o bungalow. Alle Lofoten abbiamo dormito nelle Rorbu, le baracche dei pescatori, sono ottime. Per mangiare ci siamo arrangiati con pizze e bibite, e quando eravamo nei bungalow abbiamo cucinato da noi. Per muoversi i mezzi pubblici sono economici, veloci e puntualissimi. Altro che Italia…
Tutte le foto sono scansioni di negativi cartacei, qualità quella che è…
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