Pisa, Luminara di San Ranieri
Il primo documento storico che attesta la tradizione delle luminare risale al 1337. A Pisa, nel 1688, in occasione della traslazione dell’urna con il corpo di Raniero degli Scaccieri, patrono della città, nacque la prima Illuminazione, poi chiamata Luminara. Abolita nel 1867 e poi ripresa nel 1937, ha avuto periodi alternanti a causa di guerre o alluvioni, fino alla ripresa definitiva del 1969.
Nata come semplice illuminazione delle finestre di case, in occasione del passaggio di cortei o di processioni, la Luminara andò configurandosi, nel Settecento, come libera architettura luminosa posta sugli edifici, dei quali rispettava sempre meno le vere strutture, inventando forme bizzarre che trasformavano i palazzi, in particolare sul Lungarno.
Inizialmente i lumini a olio erano posti sui davanzali, poi su telai di legno, chiamati Biancheria, sempre diversi per adattarsi ai palazzi. In seguito sono stati sostituiti da bicchieri di vetro, per proteggere meglio la fiamma dal vento. In tempi recenti, per ragioni di sicurezza, sono stati adottati contenitori in plastica, che non pregiudicano l’effetto scenico. La posa dei lumini, 110mila con 20 km di Biancheria su 140 palazzi, inizia nel pomeriggio verso le 15.00 e termina al tramonto, ad opera di circa 300 persone al lavoro su piattaforme mobili. Purtroppo devo dire che all’imbrunire, quando si iniziano a distinguere bene le luci, molte sono già spente, sminuendo l’effetto scenografico.
Dopo l’accensione, lumini galleggianti vengono deposti nell’Arno e trasportati dalla corrente, creando un’atmosfera molto suggestiva. Alle 22.00 viene accesa anche l’illuminazione sulla Torre Pendente. La serata si conclude alle 23.00 circa con lo spettacolo pirotecnico. I fuochi vengono sparati dalla Cittadella, dai ponti, e da alcune chiatte sul fiume.
I festeggiamenti del Santo terminano la sera del giorno successivo, con la Regata di San Ranieri, dove quattro imbarcazioni che rappresentano i quartieri storici, si sfidano. L’ultimo arrivato riceve in premio una coppia di papere.
Una critica: troppi gadgets luminosi, anche molto grandi e con colori sgargianti, venduti da ambulanti, deturpano l’effetto scenico dei lumini. Secondo me sarebbe meglio vietarne la vendita.
Per informazioni dettagliate su orari, come arrivare, parcheggi ecc. consultate il sito del Comune di Pisa.