Val di Cecina

Da Sasso Pisano a Monterotondo

L’Alta Val di Cecina, nota anche come la “Valle del Diavolo”, deve questo appellativo al suo particolare ambiente, dove bianche colonne di vapore si sprigionano dal sottosuolo, e formano i cosiddetti “soffioni”, oggi imbrigliati e sfruttati per la produzione di energia elettrica. Adesso ha un aspetto molto più rassicurante che in passato, ma in alcune zone da ancora l’impressione di trovarsi in un paesaggio misterioso e affascinante.
Una di queste si trova in prossimità di Sasso Pisano, all’uscita del paese. Un punto dove l’odore di zolfo è fortissimo e penetrante, e il vapore bianco esce dalle cavità e dalle crepe del terreno, circondandole di polvere bianca e giallastra, che contrasta con le rocce rossastre e nere. Con contorno di fumarole e putizze, accompagnate anche da pozze boracifere di acqua bollente che sgorga dal terreno, e che può raggiungere anche i 200°. Camminandoci in mezzo si sente chiaramente il sibilo del vapore. Un tempo venivano sfruttate per fare inalazioni, ed era comune l’estrazione dell’allume. Oggi queste più piccole sono diventate un’attrazione turistica, e un sentiero attrezzato permette di vederle da vicino.
E’ anche da fare una visita al Museo della Geotermia di Larderello, che permette di vedere l’evoluzione della geotermia dalle origini fino ai giorni nostri. Qui si può anche assistere all’apertura di un soffione non più utilizzato per la produzione di energia. Da vedere inoltre il vecchio borgo di Sasso Pisano, costruito sulla roccia, con in prossimità del cimitero il Lavatoio del Cimitero, alimentato ad acqua calda mineralizzata a 36°. E poi Monterotondo Marittimo con i resti della Rocca degli Alberti, che dominano il paese, e la chiesa di San Lorenzo con all’interno un dipinto della scuola di Duccio di Buoninsegna, su tavola del XIV sec. raffigurante la Madonna con Bambino.

Itinerario – Arrivati a Sasso Pisano si prende in direzione di Serrazzano, e appena usciti dal paese troviamo il cartello giallo a sinistra che indica “Fumarole”. Svoltiamo e parcheggiamo nel piccolo spiazzo. Qui inizia il sentiero attrezzato con pannelli esplicativi: seguire i segni bianchi/azzurri e fare attenzione a dove si mettono i piedi, non avvicinarsi troppo alle manifestazioni geotermiche.
E’ lungo circa due chilometri, e ci vogliono circa quattro ore fra andata e ritorno per vederlo con calma. Lungo il percorso ci sono anche aree attrezzate con tavolini per fare una sosta. Il dislivello in salita è di 200 m e, al termine, c’è una bella vista dall’alto sul paese. Arrivati ad una recinzione il sentiero si divide in due: noi prendiamo a destra seguendo l’indicazione Monterotondo, e arrivati al crinale iniziamo a scendere. Si attraversa la zona panoramica delle Biancane, da dove lo sguardo spazia fino al mare. Qui ritroviamo fumarole e putizze e la sorgente di Chiorba, dalla quale sgorga acqua termale a 40°. Scendendo lungo il sentiero si incontra il Lagone Naturale, un grande cratere sempre pieno di acqua termale portata a ebollizione dal vapore, che raggiunge i 100/150°.
Dopo la visita a Monterotondo, se avanza tempo, si prende l’auto e, seguendo l’indicazione Piombino, dopo circa 6 km, sulla sinistra si può vedere l’area geotermica di San Federigo. Qui ci sono notevoli emissioni di vapore, e anche spettacolari emissioni di acqua calda che a volte raggiungono i 20 metri di altezza (bisogna avere fortuna per vederle…).
Il percorso può essere fatto anche all’inverso partendo da Monterotondo Marittimo. Dal centro informazioni del parco si segue il cartello che indica “Biancane”.

Informazioni utili – Il sito dell’Unione Montana Val di Cecina, quello dell’Associazione La Fumarola che promuove escursioni intorno a Sasso Pisano e quello del Museo della Geotermia a Larderello.

Su Google Maps è possibile vedere la mappa satellitare del nostro percorso e, qui in basso, si può scaricare la cartina e la traccia GPS.