L’alta valle del torrente Pavone
Itinerario impegnativo (EE), per escursionisti esperti e ben allenati, lungo circa 21 km, con 1100 m di dislivello +/-. Alcuni tratti di sentiero sono sconnessi e più difficili da percorrere. Sono presenti anche due guadi.
Nel nostro percorso scopriremo tutti i tipi di vegetazione che compone i boschi di questa zona: leccio, roverella, cerro, castagno, olivo selvatico, pino, carpino, nocciolo, olmo campestre e, lungo il corso del torrente, salice. Buona parte del percorso è infatti nel bosco e nella macchia mediterranea, ma non mancano punti di affaccio notevoli su tutta la vallata e anche sulla parte più bassa della valle del Pavone e quella del Riponti.
Si parte dal parcheggio del piccolo cimitero di Gerfalco, prendendo la strada bianca che sale leggermente e ci porta sotto le Cornate (sentiero 10). Proprio alla base di queste troviamo Cave Romano, vecchie cave di calcare rosso ammonitico e calcare massiccio che, un tempo, sono servite per la costruzione del paese. Proseguiamo con a destra le case di Campo alle Rose, e iniziamo a scendere fino al confine di provincia, tralasciando a sinistra la deviazione per Poggio Mutti. Arrivati al confine, saliamo a sinistra e in cima facciamo una breve deviazione: si prosegue per circa 400 m sulla strada di destra fino a una radura. Qui ci inoltriamo nel bosco sulla destra e dopo circa 100 metri in linea retta arriviamo al bellissimo punto panoramico sul castello di Fosini. Lo sguardo spazia su tutta la parte bassa della valle del Pavone a sinistra e su quella del Riponti a destra. Di fronte a noi il castello e nello sfondo, Castelnuovo Val di Cecina con dietro le Alpi Apuane. Torniamo indietro sul sentiero 10 e lo seguiamo ancora fino all’incrocio con il 9, che imbocchiamo a sinistra. Inizia un tratto di sentiero con fondo più difficile, chiamato “la strada del prete” dai contadini della zona, che ci porta, attraverso i poderi di Pianali e Mistenne, al primo guado sul torrente. In caso di acqua alta si può usare la traballante passerella. Attenzione, in questo tratto è possibile incontrare greggi con cani maremmani a guardia.
Attraversato il torrente si inizia a salire fino ad arrivare alla Fonte dell’Agrifoglio, riconoscibile anche per i tavoli da pic-nic. Proprio di fronte inizia la salita per il monte Santa Croce, con l’omonima chiesetta, costruita da una comunità di monaci intorno all’anno 1250. Qui venne eretto anche un cenobio, oggi scomparso. Da notare come il bosco cambia completamente, diventando una lecceta. Ritorniamo indietro alla fonte e proseguiamo sempre sul sentiero 9 a destra, fino ad arrivare alla strada asfaltata. Dovremo seguirla verso sinistra per circa 1 km, fino alla deviazione per il podere Mocai e per il sentiero 31 che ci riporta a Gerfalco. In questo tratto troviamo il secondo guado che può essere difficile in caso di forti piogge.
Cartografia – “Colline Metallifere”, carta turistica escursionistica 1:50000 delle edizioni S.E.L.C.A di Firenze, distribuita gratuitamente presso la sede dell’Unione Comuni Colline Metallifere a Massa Marittima.
Su Google Maps è possibile vedere tutto il nostro percorso su mappa satellitare e, qui in basso, si può scaricare la traccia GPS.