Il Trenino Rosso del Bernina
Storia – Dal 1910 la ferrovia del Bernina collega Tirano a St.Moritz, ed è una delle tratte più spettacolari della Ferrovia Retica, di cui fa parte dal 1942. Il Trenino “si arrampica” lentamente sul versante destro orografico della valle di Poschiavo, partendo dai 429 m di Tirano per salire ai 2253 dell’Ospizio Bernina. Poi discende ai 1775 di St.Moritz, su un tracciato meraviglioso, fatto di gallerie e ponti arditi, con tante curve e tornanti che ti fanno perdere il senso dell’orientamento. Con viste spettacolari su tutta la Val Poschiavo e sul gruppo del Bernina, arrampicandosi senza l’aiuto della cremagliera. Su questa linea, per oltre due terzi del tragitto, i treni riescono a superare pendenze del 7%, percorrendo una distanza di 60 km in circa due ore e mezza.
La linea venne progettata originariamente allo scopo di agevolare e incrementare il trasporto di merci tra Svizzera e Italia, soprattutto in inverno quando la neve rendeva impraticabile il passo per lunghi mesi. Non dimenticando già allora la vocazione turistica di St.Moritz, stazione di villeggiatura affermata a livello europeo. La progettazione del tragitto ferroviario è stata fatta nel rispetto dell’ambiente circostante. Si è prestata infatti molta attenzione a fare in modo che l’ambiente naturale non fosse deturpato, e mantenesse le caratteristiche originarie, tanto che lo stesso Trenino, attraversando spettacolari paesaggi, ne è divenuto parte integrante.
Itinerari – Il bel tempo purtroppo non ci ha sempre accompagnato, ma nelle mezze giornate di sole a disposizione, oltre al Trenino, siamo riusciti a fare anche un paio di escursioni sulla neve, una in Val di Campo e l’altra in Val Roseg. Non è mancata la salita in funivia alla Forcella del Diavolezza, con la vista di uno dei panorami più belli dell’arco alpino.
Val di Campo: l’itinerario parte dall’albergo di Sfazù, lungo la strada che sale al Passo Bernina. Il sentiero è segnato in maniera perfetta e non è necessaria la traccia satellitare. Siamo all’interno di una zona protetta, con caratteristiche uniche per la bellezza e la varietà della flora e del paesaggio. Dopo circa 5 km e 450 m di dislivello in salita si arriva al Rifugio Saoseo (1985 m) e da qui si può proseguire verso la zona dei laghi. Noi non siamo andati oltre causa la troppa neve.
Val Roseg: una delle valli più belle e più intatte dell’Engadina. Subito dietro alla stazione di Pontresina inizia il percorso attraverso questa splendida vallata. O meglio, i percorsi, visto che ce ne sono tre: uno per lo sci di fondo, uno per gli escursionisti e quello principale dove passano le carrozze e le slitte trainate dai cavalli. Il percorso a piedi è segnato in maniera perfetta ed è talmente battuto che non servono le ciaspole. Dopo circa 7 km con 200 m di dislivello in salita, si arriva al rifugio/hotel Roseg Gletscher, punto privilegiato di partenza per le escursioni verso la grandiosa massa dei ghiacciai della Vadret da Roseg e della Vadret de la Sella. Questa valle è molto frequentata dai fotografi naturalisti per la facilità di avvistare e avvicinare uccelli e animali selvatici.
Forcella del Diavolezza: si sale con la moderna funivia che parte dalla stazione Diavolezza. I materiali per la costruzione di quest’ultima sono stati trasportati proprio dal Trenino. Arrivati alla Forcella (2953 m) si apre uno dei panorami più belli dell’arco alpino: P.Troval 3146, P.Cambrena 3603, P.Palù 3905, Bellavista 3922, Crast Aguzza 3864, P.Bernina 4049, P.Prievlus 3610, P.Morteratsch 3751, P.Boval 3353. Lo spettacolo si paga, il biglietto costa 28 Euro ma vale la spesa.
Informazioni utili – Di siti sul Trenino ce ne sono a decine, ma a mio avviso i migliori sono due: Ferrovia Retica e Trenino-Rosso-Bernina.
Su Google Maps è possibile vedere la mappa satellitare con il percorso del Trenino e la traccia dei nostri itinerari a piedi.















