Svizzera

Giro del Grand Combin (Tour des Combins)

Uno dei trekking in alta quota più belli che io abbia percorso, in un ambiente montano caratterizzato da tutte le varianti possibili. Ghiacciai imponenti e cime innevate, profonde vallate dove solo in fondo vedi muoversi la civiltà, ruscelli e torrenti impetuosi, prati verdi con tappeti di fioriture, alpeggi con mucche al pascolo e malghe solitarie, distese di detriti da attraversare e rocce da aggirare, e anche qualche breve tratto di bosco di abete. Circondati da vette di oltre tremila metri con il Bianco, il Cervino e il Gran Paradiso in lontananza. La vera montagna, come io la chiamo.
Il giro completo è composto da sei tappe, ma noi abbiamo scelto di farne solo quattro, le più belle a detta di chi lo ha già percorso, perchè le altre due sono prevalentemente nel bosco.
Il bel tempo ci ha aiutato. La notte temperature intorno allo zero, ma di giorno sole e cielo limpido, con il giusto freddo per camminare. Siamo partiti da Bourg Saint Pierre, e abbiamo fatto la prima salita con qualche goccia d’acqua ma, arrivati in quota, il cielo era azzurro, con batuffoli di nuvole bianche mosse dal forte vento. La prima alba da Cabane du Mille ci ha regalato lo spettacolo di essere sopra le nuvole, con la vallata tutta bianca e sopra il sole. E il mattino dopo dal Panossiere il Gran Combin illuminato dalla luce rosa dell’alba. Ci ha detto il gestore che dai primi di Luglio era solo la seconda volta che c’era una giornata simile. E cosi anche gli altri due giorni, si pesta il ghiaccio al mattino, freddo ma limpido, da camminare in maglietta, ma con la giacca a vento appena ci si ferma o sui passi. Voto sufficiente per i rifugi svizzeri: cari come prezzi ma pulitissimi, anche se affollati.

Informazioni utili: consiglio di prenotare per tempo i rifugi, perchè se il tempo è buono sono pieni. Se fate solo quattro tappe come noi, una volta arrivati a Glacier, trovate l’ultimo pullman alle 17.20 che vi porta fino ad Aosta. Oppure potete scendere a Gignod, dove noi abbiamo pernottato all’Hotel Bellevue (punto di sosta Francigena) che, con una colazione a buffet del genere “di tutto di più”, e un ristorante con piatti tipici valdostani meravigliosi, vi farà dimenticare subito i menu svizzeri. Vicino c’è la fermata dei pullman che salgono fino a Bourg Saint Pierre, dove avevamo lasciato l’auto nel parcheggio dell’albergo, davanti all’incrocio che porta in paese. In tutti i rifugi c’è scritto acqua non potabile, ma in realtà si può bere. Chi non si fida si prepari a spendere 5/6 € per una bottiglia. Gli Euro sono accettati ovunque, con cambio sfavorevole naturalmente… I sentieri sono segnati in maniera perfetta quindi è più che sufficiente una carta 1:50000 (Pays du Saint-Bernard ediz.Valais) o quella generica scaricabile dal sito ufficiale del giro.

Su Google Maps si può vedere il nostro percorso su mappa satellitare e, qui in basso, si può scaricare la descrizione dettagliata del percorso e la traccia GPS.