Intorno a Siena: il Chianti, le Crete e la Montagnola senese
Siena è circondata dai vigneti del Chianti, dal paesaggio lunare delle Crete e dai fitti boschi di cerro della Montagnola. Questo itinerario attraversa tutte e tre queste zone: è lungo circa 66 km ed è percorribile a piedi in più tappe o in uno/due giorni in bicicletta. La caratteristica del percorso è che la città, con la Torre del Mangia, è al centro, visibile dai punti più alti e panoramici. In gran parte è su strade sterrate e brevi tratti di sentiero ma non mancano dei pezzi di asfalto, circa un quarto del tracciato, purtroppo inevitabili. Sono comunque poco transitati ad eccezione degli incroci e degli attraversamenti delle strade principali di comunicazione in cui bisogna fare molta attenzione. Per chi lo percorre a piedi a tappe ci sono numerosi punti in cui entrare/uscire dall’anello collegati alla città con bus di linea, tutti da me segnalati nella descrizione dettagliata del percorso, insieme a ristori, agriturismi, servizi e cenni storici dei punti più importanti. Con tutto ciò che di bello e caratteristico si può vedere lungo il percorso, a volte sconosciuto anche ai senesi stessi.
L’anello è diviso in otto tratti di circa 7/8 km ognuno, in modo che possano essere uniti per creare tappe di lunghezza adatta alle proprie forze.
Itinerario – Attenzione, questa di seguito è una descrizione generica del percorso: in fondo alla pagina potete scaricare la scheda dettagliata che descrive tutto il percorso, la traccia GPS completa o per ogni singolo tratto, e su Google Maps è possibile vedere il percorso su mappa satellitare.
Consiglio di partire da Taverne d’Arbia: collegata benissimo alla città via bus e treno, con un parcheggio comodissimo vicino al nostro punto di partenza, con ogni tipo di servizio, è il luogo ideale per iniziare a camminare. Dal ponte sul fiume Arbia, vicino al vecchio mulino, si imbocca la strada bianca che ci porta sul crinale delle Crete di Camposodo. E’ uno dei punti più belli e panoramici del percorso: la vista spazia su gran parte delle Crete Senesi, con Siena davanti e nello sfondo il Monte Amiata, le Colline Metallifere e la Montagnola Senese. Si percorre tutta la cresta fino a Salteano e poi si scende a Isola d’Arbia, dove si fa notare l’imponente mole della “Torre dei pomodori”, monumento di archeologia industriale. Si attraversa la statale e si risale ancora nelle Crete di Cuna e poi quelle di Radi, sempre panoramiche, e passando per la bella fattoria di Poggio ai Frati si arriva fino al ponte che ci permette di attraversare la superstrada Siena-Grosseto. Il paesaggio cambia: siamo ai margini della Montagnola: ci sono più alberi e coltivazioni, è c’è un pezzo di asfalto da percorrere. Passando per Barontoli, Linari (da visitare) arriviamo a Ponte allo Spino dove è obbligatoria una visita all’omonima e bellissima Pieve. Si prosegue poi per Toiano, dove sulla destra si nota l’imponente mole del Palazzaccio, oramai quasi abbandonato. Si entra nei boschi di leccio della Montagnola. Da vedere lungo il percorso Montecagnano, Santa Colomba, e il Castello della Chiocciola. Seguendo poi un tratto della via Francigena si arriva a Cerbaia, per poi salire verso il bel punto panoramico del Poggiolo e poi scendere e attraversare velocemente Badesse, brutto paese industriale. Da qui entriamo nel Chianti e dopo La Ripa iniziamo a camminare nei vigneti. Sempre su cresta si arriva alla bella villa di Monaciano (chiedere di visitare il bellissimo giardino), e poi al Castello di Monteliscai su uno sperone roccioso. Poco prima di Ponte a Bozzone, se avete tempo, consiglio una deviazione per vedere la bella Certosa di Pontignano. Si prosegue e si passa accanto alla bella chiesetta di San Giorgino recentemente restaurata dall’omonima azienda agraria San Giorgio ai Lapi. E’ il tipico esempio di paesaggio toscano: piccola e semplice, in cima a un colle con i cipressi, circondata dalle vigne e un panorama a 360°. Un vecchio del posto mi ha raccontato che un tempo c’era accanto una sorgente di acqua curativa e una volta all’anno veniva fatta una processione di ringraziamento con il Vescovo di Siena. Si scende poi a Pieve a Bozzone e con ancora un tratto di asfalto si arriva alla fattoria di Vico d’Arbia, punto panoramico privilegiato sulla valle dell’Arbia e sulle Crete di Montaperti. Si prosegue poi per Presciano, il paese che non c’è più: un tempo proprietà della Contessa Calista Lovatelli e da lei lasciato all’Istituto dei Ciechi oggi è quasi del tutto abbandonato e sta iniziando a rovinare lentamente. Ci sono nato, e per me è un grande dispiacere. Da Presciano si discende a Taverne d’Arbia per chiudere l’anello.
Elenco dei tratti:
1: Taverne d’Arbia – Isola d’Arbia Google Maps
2: Isola d’Arbia – Ponte sulla Siena/Grosseto Google Maps
3: Ponte sulla Siena/Grosseto – Ponte allo Spino Google Maps
4: Ponte allo Spino – Santa Colomba Google Maps
5: Santa Colomba – Badesse Google Maps
6: Badesse – Ponte sulla strada per Vagliagli Google Maps
7: Ponte sulla strada per Vagliagli – Pieve a Bozzone Google Maps
8: Pieve a Bozzone – Taverne d’Arbia Google Maps
Informazioni utili: Tiemme per gli orari dei bus, il CAI di Siena per i sentieri, gli Amici della Bicicletta di Siena per muoversi con questa.
Il caratteristico Poggio Teo La bella villa di Montecagnano con la chiesetta Il castello di Monteliscai visto dal nostro percorso Siamo su un tratto della Via Francigena Un filare di cipressi lungo il percorso La nostra strada nelle Crete di Radi Nel Chianti, con la Certosa di Pontignano nello sfondo Un vecchio Madonnino lungo il percorso, circondato dalle rose La Madonnina sulla querce I cipressi di Quercebella La storica cannella di Presciano , anni 30 La chiesetta di San Giorgino in veste autunnale La splendida villa di Monaciano Il Castello della Chiocciola Il Palazzo di Santa Colomba L’imponente mole del Palazzaccio di Toiano La Pieve di Ponte allo Spino Linari, da visitare… Poggio ai Frati, nelle Crete di Radi La nostra strada nelle Crete di Cuna Isola d’arbia, la Torre dei pomodori Le Crete di Camposodo con il Monte Amiata nello sfondo