Liguria

Da Portovenere a Fossola

Percorrere tutta la costa ligure, da Portovenere fino a Ventimiglia, camminando il più vicino possibile al mare. Su sentieri, carrarecce, piste ciclabili e, dove non se ne può fare a meno, asfalto, purtroppo. Questo è il primo tratto fatto, da Portovenere a Fossola. Alla normale traversata abbiamo aggiunto due deviazioni, una per scendere alla spiaggia del Persico al tramonto, e l’altra per fare il vecchio sentiero che collegava Campiglia con La Spezia.

Il primo impatto che ho avuto con con questa terra è strano: sembra di tornare indietro nel tempo e rivedere il passato delle Cinque Terre classiche, oggi fatte di moderni paesi. Qui l’unico “grande” paese è Campiglia, con un’unica strada che lo collega al resto del mondo, una chiesa, un negozio, e poco altro, abitanti compresi, ma in una posizione unica, a cavallo tra il mare delle Cinque Terre e il golfo della Spezia. Seduti su una panchina nella piazza davanti alla chiesa il nostro sguardo spazia dalla Corsica alle Alpi francesi, fino a Genova: una serata limpida abbiamo visto anche il Monviso.
Ma quando esci dal paese trovi solo mulattiere, gradini e scalinate che non finiscono mai, che scendono verso il mare attraversando vecchi terrazzamenti tra vigne, coltivazioni di zafferano e macchia mediterranea, collegando Campiglia con Schiara, Monesteroli, Fossola, e le spiagge di Navone e del Persico. Gruppi di case piccole, basse, che oggi servono da abitazione estiva o come base per la coltivazione dei vigneti, con solo una chiesetta al centro e nessun servizio, ma che ti trasmettono una sensazione di pace e tanta tranquillità, e ti fanno venir voglia di passare li la tua vecchiaia, se puoi farcela… E quando arrivate a Fossola fate una sosta nel piazzale della chiesetta, fermatevi, e godetevi il mondo.

In tre giorni abbiamo fatto più di 6000 scalini, di cui almeno la metà in salita e discesa. Senza voler fare nessun record, ma solo una scelta obbligata per chi vuole vedere questa terra verticale, sconosciuta alla maggior parte di coloro che visitano le Cinque Terre classiche. E infatti eravamo soli: soli nella Locanda Tramonti, soli nei ristoranti dove abbiamo cenato e soli lungo i sentieri. Bisogna dire che Gennaio non è il mese più gettonato per la massa dei camminatori, ma a noi ha regalato giornate perfette, con poco vento, calde e con un’aria limpidissima che ci ha permesso di vedere mezzo mondo.
Abbiamo scelto come nostra base Campiglia, e come alloggio la locanda Tramonti, uno di quei luoghi che quando parti ti fanno girare indietro dieci volte per rivederlo. Arredata con gusto, gestita in maniera perfetta e con attenzione anche alle piccole cose. Al mattino, aprendo la finestra, con il mare davanti illuminato dal sole e la piazza del paese che inizia a vivere sembra di essere in un film. E con un terrazzo sulla torre che spazia dal mare aperto al Golfo della Spezia.

Informazioni utili: per dormire la Locanda Tramonti, ricavata in una villa dell’ottocento. Prenotate per tempo, ha solo quattro camere matrimoniali e un monolocale con tre posti letto. Per mangiare il ristorante La Lampara, pesce fresco e piatti a base di zafferano qui prodotto, dove potete assaggiare anche il raro rinforzato o sciacchetrà. Quando è chiuso potete recarvi a mangiare a Acquasanta (in auto 10 min). In paese c’è anche uno spaccio aperto al mattino con pane fresco, focaccia e prodotti tipici del posto, zafferano, marmellata di fichi d’india, sale marino aromatizzato.
Altre info sul sito Tramontidicampiglia e su quello del Parco Nazionale delle 5 Terre.

Cartografia: Sentieri tra le Cinque Terre e Portovenere, a cura dell’Associazione Campiglia in vendita sul posto; Cinque Terre Golfo della Spezia Montemarcello 1/25000 Ediz. Multigraphic.
Su Google Maps è possibile vedere il nostro percorso su mappa satellitare e, qui in basso, si possono scaricare le tracce GPS e la descrizione dettagliata delle tappe.