L’Etna in autunno: Etna Ronda e la Bocca Nuova
Sono salito sull’Etna la prima volta nel 2001 e mi sono affacciato al cratere ma, a causa dei vapori, non si vedeva niente all’interno. Ho percorso anche le tappe dell’Etna Ronda con i boschi colorati di verde.
La seconda volta nel 2011 in inverno, con la neve e le ciaspole, ma il ghiaccio e il forte vento ci avevano impedito di arrivare in cima fermandoci a circa 300 metri sotto la bocca. L’Etna Ronda con le ciaspole è stata una bella esperienza, con la montagna a toppe bianche e nere come un dalmata.
E questa è la terza volta. I colori pastello autunnali sulla lava nera sono un contrasto bellissimo, unico direi. Non si smette mai di fare foto, anche se nuvole basse e nebbia a tratti coprono il panorama. Ci dicono che questa è la settimana con i colori nel loro massimo splendore. Se non è fortuna…
E siamo nuovamente arrivati in cima, complice la giornata perfetta. Il grande cratere della Bocca Nuova (2012) a 3200 m completamente visibile, con pochi vapori, e i bordi colorati di rosso giallo marrone e nero. All’interno, un’altra bocca più piccola che, a intervalli regolari, sbuffa con un rombo fortissimo. All’inizio fa impressione, poi ci si abitua. La colonna di gas emessi arriva a circa 50 metri di altezza, proprio sotto un altro gruppo di escursionisti che si vedono piccolissimi sul lato opposto. Loro sentono il rombo ma non la vedono. Abbiamo avuto fortuna a salire dal nostro lato. Si rimane per una mezz’ora, consci che lì la sicurezza non esiste: ogni momento può accadere qualcosa. I gas fanno tossire e a qualcuno iniziano a dare fastidio. Meglio scendere. Centinaia tra foto e brevi video non renderanno mai l’idea di quello che abbiamo visto con i nostri occhi.
Un doveroso Grazie agli amici del CAI di Catania che ci hanno guidato e assistito per la terza volta.
Su Google Maps è possibile vedere il nostro percorso su mappa satellitare e, qui in basso, si può scaricare le tracce GPS.