Diaccia Botrona

La palude maremmana

La Riserva Naturale Provinciale della Diaccia Botrona è classificata come zona umida di importanza internazionale, perchè punto di sosta e svernamento di numerose specie di uccelli. Ricca anche di fauna terrestre, e con la flora particolare delle zone umide, si presenta come un ambiente molto particolare, con piccoli sentieri che passano sugli argini circondati dai canneti. Noi li abbiamo percorsi dopo due giorni di forti piogge e il livello dell’acqua era quasi pari al sentiero.
Il punto informativo e di partenza è la Casa Rossa, o Casa Ximenes dal nome dell’ingegnere che la progettò. Il suo compito era di regolare il flusso e deflusso delle acque con le cateratte comandate dai macchinari al suo interno. Qui si può visitare il piccolo museo all’interno ed è anche possibile fare escursioni in barca nei canali.
Itinerario 1 – Tratto dalla guida “Camminare nella Maremma Toscana” edita dallo Studio Colordesoli, che vi consiglio vivamente di acquistare per conoscere tanti nuovi percorsi in Maremma. Dal sito della casa editrice è possibile scaricare anche le tracce GPS di tutti i percorsi, perfette, con la descrizione dettagliata. E’ lungo circa 20 km ma facile, il dislivello è praticamente zero. Però ho fatto alcune varianti al percorso originale; per prima cosa è percorso all’inverso per non avere il vento contro nella spiaggia, poi, invece che passare dalla pista ciclabile siamo passati sulla spiaggia, deserta e bellissima in inverno, subito dopo la mareggiata. La pista ciclabile consiglio di usarla in estate, per l’ombra dei pini. Un altro motivo è che camminando sugli argini nel tardo pomeriggio si incontrano numerosi uccelli.
Si parte dalla Casa Rossa, salendo la scaletta in ferro a lato (bello il panorama dal terrazzo) e si inizia a percorre il percorso n°31, ben segnalato, sugli argini. E’ un primo anello dal quale si esce attraversando il ponticello in prossimità della pineta e dirigendosi verso quest’ultima sempre seguendo i segni bianco/rossi. Si attraversa la bellissima pineta granducale fino ad arrivare alla strada asfaltata, si attraversa e si va sulla spiaggia. La percorriamo per circa 7 km fino ad arrivare al canale San Leopoldo, che un tempo serviva per la bonifica della palude. Giriamo a sinistra e proseguiamo sempre a lato del canale fino alla strada asfaltata, che attraversiamo con un comodo sottopasso. Proseguiamo ancora a lato del canale per circa 1 km fino a quando la strada devia a sinistra sull’argine. Da qui in poi sempre dritti fino a ritornare all’ultimo ponticello e poi alla Casa Rossa.
Itinerario 2 – E’ quello proposto nei cartelli della Riserva vicino alla Casa Rossa. Percorrendo il perimetro della palude passa dall’Isola Clodia, l’unica isola che emergeva dall’acqua. E’ lungo circa 14 km con, anche questo, dislivello zero.
Si parte sempre dalla Casa Rossa seguendo le indicazioni sentiero n°31, direzione Castiglioni fino al ponticello sul canale che ci riporta indietro sull’altro lato. Si costeggia il canale fino al grande allevamento di pesci, dove si attraversa sull’altro lato e si prosegue avanti fino a un cancello. Qui si devia a sinistra verso l’isola Clodia, il piccolo rilievo che vediamo in lontananza. In epoca romana vi sorgeva una splendida villa fatta costruire da Clodio, nel I secolo A.C., perché al tempo era un ambito posto di villeggiatura, a dispetto della palude che sarebbe diventata in futuro. Attualmente vi si trovano i resti di quest’antica villa, che nel corso del tempo è stata inglobata in una Abbazia Benedettina (S.Pancrazio al Fango), di cui restano ben visibili i ruderi della chiesa romanica e della cisterna. Si prosegue verso il fiume Bruna e prima del ponte si sale sull’argine sinistro. Il sentiero sull’argine ci riporta alla Casa Rossa.
Informazioni utili: il sito dei gestori del Centro Visite, e per info generali sul territorio il sito del Comune di Castiglione della Pescaia.
Su Google Maps è possibile vedere i nostri percorsi su mappa satellitare e, qui in basso, si può scaricare la traccia GPS e la cartina della palude.