Chianti

Chianti, anello di Badia a Passignano

Un piccolo gioiello tra i vigneti del Chianti fiorentino. Il complesso monastico di Badia a Passignano, appartenente ai benedettini di Vallombrosa, appare oggi come una grande fattoria fortificata. La sua storia è talmente lunga che per la lettura vi rimando a Wikipedia, mentre per i monaci la storia inizia nel 1049 con il fondatore San Giovanni Gualberto.

Oggi nel grande complesso sono rimasti solo quattro frati, che faticano a mantenerlo in ordine. E grazie a loro è possibile la visita guidata alla chiesa, al chiostro, al refettorio con l’affresco dell’Ultima Cena del Ghirlandaio, alla vecchia cucina con il tavolo in pietra del 1600 e ai giardini. Per prenotare la visita cliccate qui.

Il nostro percorso è facile, lungo circa 12 km con 550 m di dislivello. Parte dal parcheggio della Badia. Si prende la strada asfaltata in discesa tra il parcheggio e il muro di recinzione, e che poi diventa sterrata. Si prosegue fino ad arrivare a un incrocio con indicazione podere San Brizzi. Prendiamo a destra e poi ancora a destra in salita per arrivare al castello di Poggio al Vento. Bel punto panoramico sulla Badia, da dove nelle giornate limpide, lo sguardo spazia fino ai monti dell’appennino con il Corno alle Scale. Torniamo indietro all’incrocio e prendiamo la strada con indicazione Rignana. Si passa sotto l’ingresso di Poggio al Sole e arrivati all’incrocio con un madonnino, deviamo a destra per Rignana, altro bel punto panoramico. Torniamo ancora indietro e all’incrocio precedente andiamo a dritto fino ad arrivare a dei cartelli dell’area protetta. Qui si devia a sinistra per la strada di bosco che, in discesa, ci porta fino ai ruderi del podere Monte, il più bel panorama del nostro giro, su tutta la valle del Pesa. Torniamo ancora indietro sulla strada bianca e la seguiamo verso sinistra fino all’asfalto. Ancora a sinistra direzione Mercatale, e poi ancora a sinistra per tornare a Badia a Passignano. Dopo circa un chilometro deviamo sulla destra per vedere la graziosa Cappella dei pesci, recentemente restaurata. Caratteristico il tetto con i mattoni disposti a squame di pesce. Qui sgorgava un’acqua miracolosa che, si dice, guariva anche i malati terminali. Ritorniamo alla strada e terminiamo il percorso verso la Badia.

Su Google Maps è possibile vedere il nostro percorso su mappa satellitare e, qui in basso, si può scaricare la traccia GPS.