Il Torrente Farma e i Canaloni
Il torrente Farma, con la Riserva Naturale, è uno degli ambienti più selvaggi e meno antropizzati della Toscana. Fanno eccezione i Canaloni che, purtroppo, in estate diventano luogo di bivacco di turisti chiassosi. La bellezza del posto merita comunque una visita, meglio in inverno, quando non c’è nessuno e l’acqua abbonda nelle cascate. Un luogo suggestivo, fatto di cascate e tomboli, tra le rocce più vecchie della Toscana, levigate dalle acque da 350 milioni di anni.
Questa escursione è un poco più lunga del normale, ma permette di seguire il torrente per un lungo tratto, passando accanto a piccoli specchi di acqua cristallina e a una vecchia ferriera di epoca medioevale. La scarsità di pascoli e terreni seminativi, fece diventare questa zona un vero e proprio polo industriale per la lavorazione del metallo, che arrivava dalle vicine miniere nelle Colline metallifere. E infatti, la ricchezza di legname per i forni e di acqua come forza motrice, favorì questa attività per decenni. La ferriera che vediamo è una delle più importanti e meglio conservate, anche se avvolta dalla vegetazione. Era detta “Ruota”, e il materiale veniva trasformato in semilavorato tramite un processo di riduzione a basso fuoco, che era quello più diffuso in epoca medioevale. Si può vedere il tunnel delle acque, che servivano da forza motrice per azionare il mantice, che dava una temperatura più alta al fuoco. E più a monte, sono ancora visibili i resti della diga di sbarramento che convogliava le acque nel canale di servizio.
Itinerario: si parte dal parcheggio del cimitero di Scalvaia, tristemente famosa per l’eccidio, in direzione opposta al paese. Poco dopo un grande spiazzo, a sinistra della strada, noi deviamo verso destra per la strada bianca che, dopo poco, ci offre in bel panorama su Poggio Fogari e Luriano. La seguiamo per circa tre km, passando nelle vicinanze di un podere alla nostra destra. Arrivati a un altro grande spiazzo, prendiamo la strada a destra con un cancello in ferro (passaggio a lato). Si inizia a scendere seguendo sempre la strada principale, fino ad arrivare al Farma. Qui, alla nostra destra, seminascosta dalla vegetazione c’è la Ferriera. Si prosegue sul sentiero che risale la destra del torrente, con segni bianco/rossi dal Trekking Roccastrada, fino ad arrivare ai resti della diga che sbarrava il torrente, e convogliava le acque verso la Ferriera. Si prosegue ancora risalendo a monte fino ad arrivare a un bivio a sinistra (cartelli indicatori), che porta ai Canaloni. Dopo la visita si torna indietro sul sentiero precedente e si procede ancora a monte, fino a quando questo diventa una strada bianca che si allontana dal torrente. Arrivati a un quadrivio procediamo avanti fino a quando si apre una bella veduta su Torniella. Qui deviamo a destra per la strada di bosco in salita che ci riporta a Scalvaia.
Su Google Maps è possibile vedere la mappa satellitare del percorso e, qui in basso, si può scaricare la cartina OSM e la traccia GPS.
Informazioni utili: qualche informazione su Scalvaia, storia compresa, su Wikipedia. Il Comune di Roccastrada con gli itinerari dei trekking segnati.