Balze Valdarno

Le Balze del Valdarno dal sentiero dell’Acqua Zolfina

Le Balze del Valdarno, dette anche “Smotte” e alte fino a un centinaio di metri, sono dei rilievi di detriti stratificati composti da sabbia, argilla, ciottoli e ghiaia. Si sono formati per il fenomeno dell’erosione, dovuto al prosciugamento del lago che ricopriva la zona due milioni di anni fa. Nel corso dei millenni, sono stati poi rimodellati dagli agenti atmosferici.
A metà strada tra Firenze ed Arezzo, sono l’elemento paesaggistico più caratteristico del Valdarno Superiore. Anche Leonardo da Vinci si accorse della loro particolarità, come testimoniano alcuni suoi manoscritti contenuti nel Codice Hammer. Si suppone anche che siano raffigurate nello sfondo della Gioconda e in altre sue opere.
Il nostro anello, facile, di appena 8 km con 400 m di dislivello sal/disc. permette di vederle da diversi punti di vista, compreso dall’alto. Si parte da Castelfranco di Sopra, dal parcheggio del cimitero, comodo e sempre libero. Si prende via Aretina in direzione della porta del paese e, poco prima di quest’ultima, si gira a sinistra per via delle Balze.
Da qui in poi il percorso è facile da seguire, tutto segnato da tabelle e segnavia CAI 51; qui in basso si può anche scaricare la cartina. Arrivati all’inizio del sentiero dell’Acqua Zolfina, si fa una deviazione verso destra per salire a Piantravigne, per una veduta dall’alto.
Il sentiero da seguire è ancora il 51. Dal borgo, in prossimità della vecchia fonte pubblica, c’è una bella veduta dall’alto di tutto il gruppo delle Balze. Piantravigne è citato anche nella Divina Commedia di Dante per il tradimento di Carlino de Pazzi, che vendette il castello per 4000 fiorini d’oro ai fiorentini.
Si ritorna indietro e si riprende il sentiero iniziale, passando accanto alla fonte dell’Acqua Zolfina, o meglio, a ciò che rimane, un piccolo tubo dove sgorga l’acqua. Da qui si risale verso Castelfranco, dove facciamo una breve deviazione per vedere l’Abbazia di Soffena, se abbiamo la fortuna di trovarla aperta. La chiesa, risalente all’anno 1076, è stata completamente modificata in stile vallombrosano tra il XIII e il XIV secolo. All’interno, numerosi affreschi sulla vita di S.Giovanni, di artisti vari.
Su Google Maps è possibile vedere il nostro percorso su mappa satellitare e, qui in basso, si può scaricare la traccia per il navigatore GPS.